L’impatto della fine del piccolo Ermanno è tale che il cantautore siciliano Franco Trincale incide su 45 giri una ballata dai toni cupi, Il ragazzo scomparso a Viareggio, in cui invita i rapitori a ridare alla mamma l’adolescente. Al primo disco ne seguiranno altri, fino a un totale di cinque, aggiornando, man mano che venivano diffuse nuove rivelazioni sul caso.[2]
Come nello scandalo dei balletti verdi, anche nello scandalo Lavorini l’omosessualità, e presunti atti sessuali tra minorenni e adulti, sono al centro dell’indagine e rimarranno, nella memoria storica, strettamente legati al caso, anche se la giustizia escluderà infine ogni addebito nei confronti degli omosessuali inquisiti.
Mino Monicelli su L’espresso, ad esempio, il 4 maggio 1969 afferma che è necessario lavare via lo sporco dalla città impestata dall’incubo di quell’immondo imbroglio di omosessuali che si chiama ‘caso’ Lavorini.
Sempre Monicelli descrive gli omosessuali che frequentano la Pineta di Viareggio:
«Oggi il richiamo lo fanno gli omosessuali {Anticamente nella zona c’era un capanno per la caccia, ndr.}, che battono il sottobosco attorno al bocciodromo. È una zona frequentata da pervertiti di ogni sfumatura, appiedati e motorizzati: pederasti e procacciatori di ragazzi… tutta una variopinta fauna di satiri silvani.» |
(Mino Monicelli, Quando in pineta scende la sera, in “L’Espresso”, 4 maggio 1969.) |
Il settimanale “Il Borghese“, ancora, punta il dito sugli omosessuali:
«Che l’uccisione di Ermanno Lavorini fosse maturata nell’ambiente degli omosessuali, Il Borghese, fu il primo a scriverlo a chiare lettere in data 20 marzo scorso […] settimane e mesi di indagini [confermano una] topografia del vizio [ove] se hai voglia di conoscere gente che si diverte in modo un po’ strano fai presto.» |
(Carlo Cusani, Da Viareggio con amore, “Il Borghese”, 22 maggio 1969.) |
Il giornale di destra la mette in politica:
«I ‘ragazzi della pineta’ di Viareggio, esattamente come i ‘ragazzi di vita‘ di Pasolini, sono tutti figli del popolo e provengono tutti (almeno quelli portati alla ribalta delle cronache) da famiglie irregolari… È questo dunque il ‘sano popolo lavoratore’ che dovrebbe fare giustizia della società borghese?…la campagna comunista non è soltanto sfacciata: è patetica. È un messaggio d’amore a tutti gli omosessuali d’Italia.» |
(Carlo Cusani, Da Viareggio con amore, “Il Borghese”, 22 maggio 1969.) |
Per Extra, un settimanale scandalistico:
«Il delitto Lavorini è nato nell’ambiente sessualmente bacato della Viareggio dei gradassi.» |
(Citato in: Carlo Cusani, Da Viareggio con amore, “Il Borghese”, 22 maggio 1969.) |
Epoca aggiunge:
«Non si tratta, dunque, di perseguitare gli omosessuali, ma di impedire che il loro vizio, tollerato quando è circoscritto, diventi oggetto di imitazione e quindi di ammirazione… dalle piazze, dai viali, dai caffè, dai giornali immorali, dai film indecenti, non deve più venire, ad ogni momento, lo stimolo del vizio.» |
(Domenico Bartoli, Siamo diventati più viziosi?, “Epoca”, 6 giugno 1969.) |
Nessuno ha ancora commentato questo post.